
Dal De Mauro, dizionario della lingua italiana: "not|tà|ta: (s.f.) L’arco di tempo di una notte, specificatamente con riferimento alle condizioni del tempo o al modo di trascorrerlo: passare una n. in viaggio | perdere la n., fare n., fare n. bianca, trascorrere la notte senza dormire, spec. per assistere un infermo o per lavorare." Quello che tocca fare a me. Però la notte alta è bella. Mi è sempre piaciuta. fin da piccolo. Non c'è manco un rumore. E dopo che Milano, solo qualche ora prima, ha tirato fuori il peggio di te, in macchina, nel traffico, godersi la notte è proprio qualcosa di magico. Malgrado (o grazie) alla nottata che tocca farsi per portare a casa la pagnotta. E poi non è soltanto il silenzio (e nel silenzio mangiarsi un dolcetto). è proprio girare il giorno all'incontrario.
Però tra un poco vado a letto a riscaldarmi...
Ché di notte, diceva il poeta (il nome lo trovate nei tag), "un ateo finisce quasi per credere in Dio" Chissà poi perché...
Come, perché finisce per credere in Dio. Perché si è mangiato un dolcetto, è ovvio.
RispondiEliminail Dolcetto di Dio (aaaaahhh - che voleva essere il canto degli angeli - e poi fascio di luce che si sprigiona dall'incarto...)
RispondiEliminaPrese il dolcetto, lo spezzò, e disse...
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