Dal luogo segreto dove mi trovo dopo la mia evasione dal reclusorio (lo riportano i quotidiani, ormai, vedere il post precedente per credere), ho soltanto il tempo di comunicarvi che sono molte le cose che, durante una prigionia, si dimenticano della vita, ed altre invece che si bramano. Molte non è qui buona creanza riportare, senza prima creare una qualche intimità. Dirò soltanto che la lontananza ci fa apprezzare la vicinanza delle persone. Di poche, ma buone -così diceva il saggio villano. La vicinanza, però ci fa pensare a chi è lontano, (aveva ragione Derrida, miseriaccia.) In poche ore di libertà, però, ritrovo me stesso godendomi molti piaceri di cui tacerò, e tuttavia mi dolgo per un mal di denti. Ma soprattutto torno a conoscere la realtà fuori dalla gabbia. Sulla bilancia, dentro e fuori dalla gabbia, non pesano come si penserebbe di primo acchito... Poi, come diceva l'Anonimo: "L'oca è l'animale ritenuto simbolo della stupidità, a causa delle sciocchezze che gli uomini hanno scritto con le sue penne." Adesso torno a godermi la libertà, e a far perdere le mie tracce...
3 anni fa
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