...chi lavora da Ikea, soprattutto quelli che si occupano delle cose di cucina e delle varie scatole e scatolette, a casa sono ordinatissimi? Cioè, secondo voi ripongono ogni cosa in pratici contenitori, del tipo: gli slip in quei rettangoli di tessuto, le scarpe in pratiche scatolette con lo strappo, le farfalline Voiello nei contenitori col tappo bianco, lo zucchero invece in un barattolo di vetro, le bustine di tè nel porta-tè coi separé... Cioè, se ci pensate un parrucchiere ha sempre i capelli in ordine, un'estetista ha le unghie curate, un libraio di solito apprezza i libri e se li porta a casa, un salumiere probabilmente ha sempre del prosciutto affettato benissimo e con poco grasso, un panettiere panini buoni che non sembrano sassi con cui abbattere qualcosa (tipo, andando per citazione napoletana, "tutti i sogni ancora in volo"). Però è pur vero che uno che lavora a un sexy shop non sempre sarà attrezzato e apprezzerà i gadget all'ultimo grido (pure letteralmente, il grido), e un ferramenta non è che si costruisce un divano di viti o di minuteria varia. Di certo, però, al ferramenta non mancheranno mai tasselli del 6 o dell'8. Insomma, non so, però il dubbio mi assilla. Cioè: chi lavora da Ikea è destinato a sviluppare una pulsione per l'ordine (sicuramente bello, dal punto di vista estetico, eh) che con gli anni trasformerà il soggetto in un maniaco ossessivo, e dunque in serial killer? Io, visto il commesso che ho incontrato venerdì scorso, e che mi voleva assolutamente trovare un contenitore per tè che-però-non-avevano-più-neppure-in-magazzino-e-non-arriverà-fino-ad-aprile-perchè-è-un-articolo-di-quest'anno-ma-sono-indietro-con-le-consegne, credo di sì. Contro il suddetto commesso, con riga da parte e occhiali alla Clark Kent, c'è mancato poco che mi mettessi a gridare, e pure lo stendessi con un pugno, per farlo tacere. E lui, il commesso che ti vuole spiegare ogni cosa anche se a te non frega niente di quello che dice e dei problemi tecnici e logistici che impediscono a un portaté di essere lì, davanti a te, in quel momento, lui dicevo, il commesso dell'Ikea, se me lo devo immaginare nella sua casa, lo immagino proprio in un ordine dorato.
è vero, il mondo ha domande ben più pressanti a cui rispondere, ma se si comincia dal basso, se si comincia a investigare la natura degli uomini, di certo si è cominciato col passo giusto.
Secondo me sì, sono tutti potenziali serial killer... se provi a spostare le sedie della loro cucina, scopriresti che sono tutte avvitate a terra, come in un'esposizione Ikea.
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