domenica 19 aprile 2009

Being Batman

Una volta, un tizio mi ha chiesto senza preavviso: "E tu che supereroe vorresti essere?" Sembrava chiedermelo così, genuinamente, ma sotto sotto la domanda implicava una sorta di misurazione d'arguzia. Ammetto di aver percepito un fremito da "ansia da risposta intelligente" ma poi, d'istinto, ho dato voce a un'immagine nella mia mente: BATMAN. L'ho detto senza rifletterci, e come spesso accade, ho capito tutto dopo. 

Perché da un lato c'è chi vuol essere un supereroe alla Superman, che nato supereroe si camuffa sotto le mentite spoglie di un alter ego umano che - come divulgato da quentin tarantino in KillBill - è la sua visione di noi esseri umani (tutti Clark Kent, sfigati). Altro supereroe è il mutato, che mette a frutto la sua "diversa abilità" per scopi eticamente validi (i Magnifici...). E poi c'è Batman. Che è uno nato normale; un ricco orfano che con ingegno, tenacia e presunzione si eleva al rango di supereroe; un essere umano che si proclama supereroe (e che quando smette la sua tuta da Batman, ha ematomi e lividori umanissimi). Batman è comunque Bruce Wayne; il costume da pipistrello, è soltanto la liberazione incondizionata di un suo lato oscuro. Un desiderio senza fine. Un'animalità che non viene messa a tacere. Insomma, c'è supereroe e supereroe...

0 commenti:

Posta un commento